Il disturbo ossessivo – compulsivo (D.O.C.)

  • 18 Novembre 2020
H.T. Clinic Ragusa - Disturbo Ossesivo Compulsivo (D.O.C.)

Che cos’è?

Il disturbo ossessivo – compulsivo è un Disturbo d’Ansia che colpisce, indistintamente per età e sesso, dal 2 al 3% della popolazione. Può infatti manifestarsi sia negli uomini sia nelle donne, indifferentemente, e può esordire nell’infanzia, nell’adolescenza o nella prima età adulta.
L’età tipica in cui compare più frequentemente è tra i 6 e i 15 anni nei maschi e tra i 20 e i 29 nelle donne.

Da cosa è caratterizzato?

Le caratteristiche essenziali del disturbo sono pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che creano allarme o paura e che costringono la persona a mettere in atto comportamenti ripetitivi o azioni mentali. Come il nome stesso lascia intendere, il DOC è caratterizzato da ossessioni e compulsioni.

Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi che si presentano più e più volte e sono al di fuori del controllo di chi li sperimenta. Tali idee sono sentite come disturbanti e intrusive, e, almeno quando le persone non sono assalite dall’ansia, sono giudicate come infondate ed insensate. Le persone con DOC possono preoccuparsi eccessivamente dello sporco e dei germi o essere ossessionate dall’idea di potersi contaminare o poter contaminare gli altri. Possono essere terrorizzate dalla paura di avere inavvertitamente fatto del male a qualcuno (magari mentre facevano manovra con l’auto per uscire da un parcheggio), di poter perdere il controllo di sé e diventare aggressive in certe situazioni, di aver contratto malattie infettive o di essere omosessuali, anche se di solito riconoscono che tutto ciò non è realistico. Le ossessioni sono accompagnate da emozioni sgradevoli, come paura, disgusto, disagio, dubbi, o dalla sensazione di non aver fatto le cose nel “modo giusto”, e gli innumerevoli sforzi per contrastarle non hanno successo, se non momentaneo.

Le compulsioni vengono anche definite rituali o cerimoniali e sono comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (contare, pregare, ripetere formule mentalmente) messi in atto per ridurre il senso di disagio e l’ansia provocati dai pensieri e dagli impulsi tipici delle ossessioni; costituiscono, cioè, un tentativo di elusione del disagio, un mezzo per cercare di conseguire un controllo sulla propria ansia. Le persone con un’ossessione che riguarda la contaminazione possono lavarsi costantemente le mani fino a provocarsi delle escoriazioni. Una persona può ripetutamente controllare di aver chiuso il gas per la paura ossessiva di far scoppiare la casa, un’altra può contare oggetti più e più volte per l’ossessione di averli perduti. Le compulsioni assumono spesso un carattere talmente abituale e ripetitivo che vengono attuate, a scopo preventivo, anche in assenza di ossessioni. Diventano azioni studiate e prestabilite, eseguite con cura meticolosa, che non possono in alcun modo essere interrotte o modificate nella loro sequenza.

Quali varietà di Disturbo Ossessivo – Compulsivo esistono?

Disturbi da contaminazione:  bagni pubblici, cassonetti dell’immondizia, giardini, autobus o cabine telefoniche vengono accuratamente evitati, così come qualunque luogo che possa essere “infetto”. Se la persona entra in contatto con uno degli agenti “contaminanti”, mette in atto una serie di rituali di lavaggio, pulizia, sterilizzazione o disinfezione volti a neutralizzare l’azione dei germi e a tranquillizzarsi rispetto alla possibilità di contagio.

– Disturbi da controllo – Si tratta di ossessioni e compulsioni implicanti controlli protratti e ripetuti senza necessità, volti a riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti. Le persone che ne soffrono tendono a controllare e ricontrollare sia per tranquillizzarsi riguardo al dubbio ossessivo di aver fatto qualcosa di male e non ricordarlo, sia a scopo preventivo, per essere sicuri di aver fatto il possibile per prevenire qualunque possibile catastrofe.

Ossessioni pure: Si tratta di pensieri o, più spesso, immagini relative a scene in cui la persona attua comportamenti indesiderati e inaccettabili, privi di senso, pericolosi o socialmente sconvenienti (aggredire qualcuno, avere rapporti omosessuali o pedofilici, tradire il partner, bestemmiare, compiere azioni blasfeme, offendere persone care, ecc.). Queste persone non hanno né rituali mentali né compulsioni, ma soltanto pensieri ossessivi. Quello che mette ansia non è tanto la natura del pensiero stesso, quanto il fatto che la sua presenza venga presa dal soggetto come segno di essere realmente un omosessuale, un pedofilo, un perverso, un blasfemo o un aggressivo..

Superstizione eccessiva – Si tratta di un pensiero superstizioso portato all’eccesso. Chi ne soffre ritiene che il fatto di fare o non fare determinate cose, di pronunciare o non pronunciare alcune parole, di vedere o non vedere certe cose (es. carri funebri, cimiteri, manifesti mortuari), certi numeri o certi colori, di contare o non contare un numero preciso di volte degli oggetti, di ripetere o non ripetere particolari azioni il “giusto” numero di volte, sia determinante per l’esito degli eventi.

Ordine e simmetria – Chi ne soffre non tollera assolutamente che gli oggetti siano posti in modo anche minimamente disordinato o asimmetrico, perché ciò gli procura una sgradevole sensazione di mancanza di armonia e di logicità. Libri, fogli, penne, asciugamani, videocassette, cd, abiti nell’armadio, piatti, pentole, tazzine, devono risultare perfettamente allineati, simmetrici e ordinati secondo una sequenza logica (es. dimensione, colore, ecc.).

– Compulsioni mentali – Non costituiscono una reale categoria a parte di disturbi ossessivi, perché la natura delle ossessioni può essere una qualunque delle precedenti. Coloro che ne soffrono, pur non presentando alcuna compulsione materiale, come nel caso delle ossessioni pure, effettuano precisi cerimoniali mentali (contare, pregare, ripetersi frasi, formule, pensieri positivi o numeri fortunati) per scongiurare la possibilità che si avveri il contenuto del pensiero ossessivo e ridurre di conseguenza l’ansia.

Il CE.SI.D.EA. – Centro Siciliano per la Depressione e l’Ansia,  è lo studio del Dott. Vito Fabio PATERNO’ (Medico Psichiatra, Consulente presso l’Ambulatorio per i Disturbi dell’Umore – Ospedale SAN RAFFAELE di Milano).

Il CE.SI.D.EA. si pone come finalità quella di fornire al crescente numero di pazienti affetti da Disturbo Ossessivo Compulsivo, Depressione Maggiore, Disturbo Bipolare, Disturbi d’Ansia, ecc, la possibilità di ricevere anche a Catania, Palermo, Ragusa, Caltanissetta, Cosenza e Reggio Calabria (senza doversi sobbarcare continui viaggi a Milano) le cure psico – farmacologiche di detti disturbi, secondo i protocolli terapeutici seguiti presso i reparti di Psichiatria dell’Ospedale SAN RAFFAELE di Milano diretti dalla Prof.ssa Cristina Colombo.

Presso il nostro Centro si pratica, nella gran parte dei casi, una “Terapia Integrata” di Psicofarmacologia e Psicoterapia.

Questo significa che inizialmente è necessario contrastare, con l’utilizzo della terapia farmacologica, tutto il corteo sintomatologico che tanto allarma il paziente e che ne peggiora la qualità della vita.

Fatto questo, nel caso ci sia l’indicazione, è consigliabile per lo stesso paziente affrontare con la Psicoterapia alcune questioni e vissuti personali, al fine di imparare a gestire i fattori scatenanti l’Ansia e la Depressione.

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