Disfunzioni fecali
Tra le problematiche del pavimento pelvico troviamo anche quelle legate alla funzione fecale. Esattamente come le altre disfunzioni perineali, anche questo argomento è “vittima” di evitate discussioni in quanto ritenuto socialmente imbarazzante. Eppure la percentuale della popolazione che presenta questo tipo di problemi non è bassa; se si guarda ai dati legati all’incontinenza fecale ne soffre circa l’1-2% della popolazione – che non è poco –, mentre di problemi legati alla stipsi ne soffrono oltre il 20%.
Questi dati ci indicano che il problema è reale, ma i dati legati ai pazienti che decidono di parlarne e di affrontarlo sono pochi. Come in tutte le alterazioni, soprattutto legate alla sfera pelvica, i pazienti che ne soffrono hanno una qualità della vita bassa e una limitazione più o meno importante all’interno della vita in società. Questi sono già due motivi più che sufficienti per innescare poi anche problemi legati alla psiche come la depressione.
Cos’è la funzione fecale?
La defecazione è l’insieme degli atti fisiologici che determinano l’espulsione delle feci. Durante la giornata il contenuto prodotto dall’attività digestiva confluisce ad una sorta di serbatoio, il colon-sigma. Quando tale contenuto giunge a livello del retto, grazie all’attivazione volontaria del muscolo pubo-rettale siamo in grado di decidere e garantire la continenza, quindi posticipare la defecazione, oppure di evacuare o di espellere gas. Quando questo meccanismo viene meno possono insorgere delle disfunzioni, in particolare due: l’incontinenza fecale o la stipsi (costipazione).
L’incontinenza fecale
Si definisce incontinenza fecale la perdita involontaria di feci e/o gas. Le cause legate a questa disfunzione possono essere diverse come:
- abuso di lassativi;
- prolasso rettale;
- patologie neurologiche (sclerosi multipla, Alzheimer, Parkinson…);
- interventi chirurgici;
- intolleranze alimentari;
- stipsi prolungata, perché chi soffre di costipazione, per espellere le feci è costretto a spingere e quindi a lungo andare si potrebbe creare un’alterazione della resistenza dei muscoli;
- lassità/ipotonia dei muscoli pelvici, spesso ne sono colpite le donne, per esempio in seguito a traumi del pavimento pelvico legati a un parto difficile in cui si esegue l’epifisiotomia.
Quest’ultima causa interessa particolarmente l’ambito fisioterapico, in quanto è indicata la risoluzione del problema attraverso la riabilitazione col Fisioterapista specializzato.
In generale, indipendentemente dalla causa e dalla gravità del disturbo, l’incontinenza fecale si rivela sempre una condizione che limita pesantemente la qualità della vita dei pazienti. Questi sono persone che non escono più di casa, tendono a vestire con abiti scuri, hanno paura di usare l’ascensore e in generale di relazionarsi con le altre persone.
La stipsi
Chiamata anche stitichezza o costipazione, la stipsi è un disturbo della defecazione in cui il soggetto non è in grado di svuotare in maniera completa o parziale l’intestino espellendo le feci. Interessa maggiormente le donne e aumenta con l’avanzare dell’età.
La stitichezza è classificata in due forme:
- Stipsi da rallentato transito intestinale. La costipazione non è data dalla presenza di un ostacolo, ma da una mancata spinta propulsiva intestinale per cui le feci non giungono al retto. Può essere data da una dieta carente di fibre e acqua, carenza di elettroliti (potassio), insufficienza vascolare, patologie a carico del colon…;
- Stipsi da ostruzione terminale del transito. Questa forma è caratterizzata dalla presenza di un ostacolo che rende impossibile l’evacuazione. Tale ostacolo può essere meccanico come un rettocele o un prolasso rettale interno. Oppure un ostacolo funzionale, cioè un’alterazione del muscolo pubo-rettale che rimanendo contratto non consente il rilassamento dell’ano e quindi l’espulsione delle feci. I pazienti che ne soffrono riferiscono di impiegare anche 5-6 ore per completare l’atto defecatorio.
Anche quest’ultima tipologia di costipazione interessa la Fisioterapia in quanto un utile approccio per la risoluzione.
. Da una prima valutazione il Fisioterapista specializzato sarà in grado di indicare al paziente la strada migliore da intraprendere per la risoluzione o miglioramento della disfunzione, sia essa per via fisioterapica o meno.