Distorsione di Caviglia Articolazione tibio-tarsica

  • 21 Ottobre 2017
Distorsione di Caviglia articolazione tibio-tarsica

Hai mai preso una storta? Ti si è mai girato il piede? Stavi camminando non hai capito nemmeno come sia successo, non ti preoccupare non sei l’unico,  sono più di 5000 solamente nello sport i traumi distortivi della caviglia contati ogni anno in Italia. È un problema molto frequente che colpisce più frequentemente lo sportivo con ordine di rischio per sport:

pallavolo (56%)

basket (55%)

calcio (51%)

running (40%)

MA COSA E’ IN PRATICA?

Per definizione possiamo dire che : si definisce “distorsione” la perdita di contatto non permanente e non completa tra capi articolari. In parole povere è quando due ossa fanno per un istante un movimento fuori dal loro raggio d’azione.  In questo caso le ossa in questione sono 3: la prima la parte distale della tibia, la quale assieme alla seconda che saprebbe la parte distale del perone compone il mortaio che incastra e sovrasta la il 3 osso, Lastragalo un osso molto articolato e particolare che è regista di tutta la meccanica del cosiddetto (collo del piede) che invece per gli addetti ai lavori è nominata articolazione TT Tibio- Tarsica. Ma spesso il trauma può estendersi anche ad altre articolazioni e molto frequentemente si associano problemi all’articolazione sotto-astragalica (composta tra l’astragalo ed il calcagno) e l’articolazione tra la base del 5° metatarso ed il cuboide.

Ci possiamo ritenere fortunati a trovare spesso solo 3 articolazioni coinvolte visto che nel piede sono 33 le articolazioni che si contano tra 26 ossa che vanno a formarsi con legamenti e muscoli con spassi tendini nella grande architettura del piede elemento fondamentale della nostra vita.

articolazioni coinvolte nella distorsione della caviglia

Infatti non si deve sottovalutare  l’aspetto psicologico che si ha nei confronti del trauma distorsivo poiché la sensazione del dolore è soggettiva e dunque esistono soggetti che a traumi di piccola entità e in assenza di lesioni apparenti riferiscono una sensazione di dolore molto forte ed acuta e richiedo aiuto e dunque vanno rasserenate e curate sintomatologicamente per accompagnare il breve periodo di riposo necessario al recupero; altre Persone che invece hanno una sensazione di dolore meno forte e che non gli fa supporre che il trauma ha prodotta danni ingenti che necessitano di cure e riposo e dunque sarebbero da attenzionare e seguire per permettere la corretta guarigione.

Quando si prende una distorsione alla caviglia la si può classificare in 2 grosse categorie

-la distorsione in inversione o “laterale” Lateral Unckle Spain ( più del 90%)  http://www.sportsinjuryclinic.net/sport-injuries/ankle-achilles-shin-pain/sprained-ankle

-la distorsione in eversione  o “mediale” Medial Unckle Sprain  (meno del 10%)

http://www.sportsinjuryclinic.net/sport-injuries/ankle-achilles-shin-pain/eversion-ankle-sprain

movimento di inversione della caviglia - movimento di eversione della caviglia

Vuoi sapere perchè la maggior parte dei traumi sono in inversione 75%?Vuoi sapere un fatto curioso?

Perchè il malleolo laterale è costituito dal perone osso che anche se per micromovimenti è mobile e dunque in momenti in cui la velocità angolare del trauma supera forza e velocità  dei muscoli opponenti le ossa si spostano stressando irrimediabilmente le strutture fasciali e legamentose.

Ma vediamo l’anatomia:

anatomia della caviglia
Da conoscere sicuramente sono i legamenti che più spesso sono quelli coinvolti che danno maggiormente problemi dopo il trauma in base al loro grado di lesione che può essere classificato in molti modi ma un modo semplice è classificarli come (distrazione “lieve”) (elongazione “Medio”) (strappo “severo”) (strappo con avuolsione o frattura “molto severo”),

Come si evince dalle descrizioni è generalmente in base all’entità del danno legamentoso e dei problemi associati che la prognosi può essere varia da pochi giorni a mesi in base al grado di lesione.

I legamenti del compartimento antero laterale più spesso coinvolti dal trauma sono i seguenti e da come si vede in foto si può capire la loro azione di sostegno e contenimento.

  • Legamento tibio-fibulare anteriore inferiore.
  • Legamento talo-fibulare anteriore.
  • Legamento calcaneo-fibulare.
  • Legamento talo-fibulare posteriore.
  • Legamento tibio-fibulare inferiore posteriore.

Ma veniamo al sodo quali danni mi posso fare?

Qui di sotto una breve flow chart di come può evolvere un’alterazione funzionale di caviglia tipo il trauma distorsivo.

evoluzione di un alterazione funzionale di caviglia tipo il trauma distorsivo
Possiamo trovare due quadri o l’acuto in cui è l’entità del trauma a fare la prognosi, o il cronico dove  il problema può essere o di tipo post traumatico o di altri fattori tra qui il sistemico, l’infettivo e l’osteoartrite.

Le fasi acute si caratterizzano per l’importanza di contenere il danno il più possibile sia di tipo ortopedico che dei tessuti molli e sistemico. Cosa vuol dire?

Si fa molta attenzione a non far prendere altre storte e a non far gonfiare troppo i tessuti, questi protocolli che consistono in riposo, scarico dell’arto, compressione, e ghiaccio, vengono chiamati dalle linee guida protocolli RICE, o PRICE. (ProtectionRestIceCompression e Elevation😉

P come Protezione: essenzialmente con questo termine si intende la protezione dell’area infortunata, almeno fino alla valutazione da parte di personale specializzato. Ad esempio se ci troviamo su un campo da gioco e ci facciamo male ad una gamba l’ideale sarebbe mettere fuori carico l’arto interessato, magari utilizzando delle stampelle o facendosi sorreggere da qualcuno.

R come Rest: questo termine inglese significa riposo, bisogna infatti lasciare ai tessuti danneggiati il giusto tempo di guarigione, seguendo le indicazioni di un professionista della riabilitazione e senza affrettare i tempi, anche in caso di infortuni lievi.

I come Ice: ghiaccio! Gli impacchi freddi o crioterapia sono fondamentali nella fase immediatamente successiva all’infortunio perchè riducono la formazione di gonfiore e diminuiscono il dolore. Non mettere mai il ghiaccio a diretto contatto con la cute e mantenere l’applicazione per 10/15 minuti, facendo seguire 1 o 2 ore di interruzione dell’applicazione, dopodichè si può ripetere il ciclo.

C come Compression: ovvero compressione, questa può avvenire tramite un bendaggio o anche con una calza elastica se stiamo trattando un arto inferiore e serve essenzialmente per ridurre la formazione di edema e quindi il gonfiore. Attenzione, questo potrebbe essere il punto più delicato del protocollo PRICE, affidarsi sempre ad un terapista qualificato per l’applicazione di un bendaggio, cosicchè la fasciatura sia messa con il giusto grado di compressione e vengano evitate possibili complicanze derivanti da un bendaggio “fatto in casa”, come ad esempio intorpidimento, formicolio, alterazione della sensibilità o cambio di colore della cute. Nel caso venisse avvertita una di queste sensazioni consigliamo di rimuovere o allentare il bendaggio. Il bendaggio in genere viene rimosso durante la notte e riapplicato al mattino.

E come Elevation: l’elevazione dell’area infortunata sopra al livello del cuore è consigliata per ridurre l’afflusso di sangue alla zona lesa e quindi ridurre anche in questo caso il gonfiore. Ovviamente a seconda della zona interessata potrebbe non essere possibile elevarla, se questo è il vostro caso saltate questo ultimo passaggio.

L’applicazione corretta del protocollo PRICE con questi cinque semplici passaggi, che a tratti potrebbero sembrare banali, potrebbe agevolare e favorire in modo importante la guarigione delle aree infortunate. Naturalmente queste sono indicazioni di carattere generale e ogni caso va valutato in modo indipendente da un fisioterapista qualificato.

Ma parliamo meglio del punto “compressione” nelle varie linee guida il valore più importante come evidenza scientifica (vuol dire che è veramente la cosa fiù efficace) è dato al bendaggio.

Il bendaggio nel trauma distorsivo è uno degli step più importanti e più efficaci ai fini riabilitativi, perchè tramite la compressione si evita lo stravaso (cioè il gonfiore nei tessuti) che è causa di dolore e limitazione funzionale, questo vul dire che non facendo gonfiare troppo la caviglia si eviterà dopo gran parte del lavoro che si fa quando si presenta una caviglia molto gonfia e dolorante, ciè far passare il gonfiore. Inoltre oggi esistono tecniche di bendaggio come il Dynamic Taping che ci permettono di unire all’azione compressiva delle resistenze elastiche che servono sia per limitare i movimenti che creano dolore o che sono da limitare in maniera funzionale allo scarico dei tessuti molli, e che servono a favorire in maniera elastica movimenti propedeutici alla veloce ripresa e recupero dei muscoli che in seconda fase sono poi oggetto rinforzo per evitare recidive o cronicizzazione.

Ecco un video con un esempio di bendaggio dynamic dopo distorsione in un atleta podista.

Una cosa molto importante è farsi vedere da personale altamente qualificato perchè come si vede dallo schema precedente il dolore cronico alla caviglia più essere di tipo cronico proveniente da un problema post traumatico, questo cosa vuol dire?

Questo è un segno che la caviglia non è riuscita a ritornare alla sua normale attività o funzione ci sono state delle alterazioni legate al trauma che possono essere o di tipo reversibile o di tipo irreversibile (come le lesioni legamentose totali). Spesso sono di tipo reversibile e in ogni caso vengono sempre riabilitati in base ad una valutazione soggettiva della disfunzione, che determinerà la Prognosi e il tipo di riabilitazione più efficace.

Il ritorno alla normale funzione in ogni caso sarà costellato da una quantità di esercizi riabilitativi chiamati propriocettivi che oltre al rinforzo muscolare hanno lo scopo e l’obbiettivo di far rientrare nel corretto schema motorio l’arto offeso e eliminare schemi di compenso che sono frutto degli atteggiamenti di protezione che instauriamo quando riceviamo un insulto doloroso.

Ti metto su due video fatti da me, con esempi di esercizi riabilitativi di tipo proprio cettivo e di potenziamento da fare dopo un trauma distorsivo.

Stai attento poiché ci sono delle fasi in cui determinati esercizi sono possibili ed utili e delle fasi in cui se ne preferisono altri più leggeri o più pesanti, quindi è sempre bene che un iter riabilitativo sia gestito da professionisti specialmente se l’entità del trauma lo richiede.

Di seguito un altro video con esercizi ancora più avanzati.

Ma dunque perchè tutto questo lavoro nel cronico?

Si fa tutto questo lavoro poiché nella sta grande maggioranza dei casi quello che avviene nel cronico viene definito come CAI (Conic, Ancle, Instability) e cioà instabilità cronica della caviglia e per curare al meglio questo problema l’unica soluzione conservativa è il rinforzo muscolare e propriocettivo per evitare le recidive che sono causa di ulteriore dolore cronico.

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