Ecografia, risonanza magnetica, TAC, RX…quale esame fare?

  • 14 Aprile 2024

Il sistema muscoloscheletrico dell’uomo è l’insieme di ossa, articolazioni, muscoli, tendini e legamenti che tiene letteralmente in piedi il corpo umano e che ci consente qualunque movimento siamo capaci di compiere. Quando un sistema così importante per l’uomo non funziona correttamente nasce la necessità di indagare cosa non va. Per rispondere a questa esigenza, la ricerca scientifica ha sviluppato dei mezzi diagnostici di assoluto rilievo che consentono di analizzare nel dettaglio anche le più piccole parti del corpo, e sono ecografia, radiografia, TAC e risonanza magnetica. Spesso i pazienti adottano un approccio “fai da te” nella scelta dell’esame da eseguire senza il consulto di un professionista, scegliendo non di rado la tipologia di esame meno indicata. Purtroppo, questo comporta una serie di problemi:

  • Costo elevato per il sistema sanitario e/o del paziente
  • Esposizione a radiazioni ionizzanti in alcuni casi non necessarie
  • Risultati non immediatamente disponibili
  • Tempi di attesa lunghi
  • Scarsa correlazione tra ciò che si evince dall’esame e la causa del dolore

 

Ecografia

L’ecografia, o ultrasuonografia, è un esame di primo livello, quindi che viene eseguito prima di un esame più specifico come la risonanza magnetica. È un esame a basso costo, non ha radiazioni ionizzanti, può essere eseguita facilmente a domicilio e dà immediata contezza dei risultati. Viene utilizzata in ambito muscoloscheletrico per valutare lo stato di tessuti molli come muscoli, tendini, legamenti e nervi. Di conseguenza, l’ecografia può essere utile nella diagnosi di tendinopatie, lesioni muscolari, borsiti, intrappolamenti nervosi, versamenti articolari, etc. I principali “difetti” dell’ecografia risiedono nella difficoltà di interpretazione oggettiva dei risultati, può capitare che due ecografisti interpretino in modo differente le immagini di un’ecografia. Il Fisioterapista specializzato può, inoltre, utilizzare l’ecografia non per far diagnosi ma per monitorare lo stato dei tessuti e gestire il proprio trattamento.

 

Radiografia

La radiografia, o RX, è un esame di primo livello, quindi che viene eseguito prima di un esame più specifico come la TAC. Consiste nell’esposizione della parte del corpo interessata ad un fascio di raggi X. Questi raggi hanno la capacità di penetrare qualsiasi tessuto del corpo, ad eccezione dell’osso, per questo motivo la radiografia viene utilizzata per produrre delle immagini bidimensionali qualora si sospettano fratture, calcificazioni, artrosi, lussazioni o deformazioni. La radiografia è di veloce esecuzione, costo contenuto e risultati pressoché immediati. Tuttavia, la radiografia “vede” soltanto l’osso per cui non è ideale per visualizzare lo stato di tendini, muscoli, legamenti o nervi.

 

TAC

La TAC, o Tomografia Assiale Computerizzata, è un esame di secondolivello, quindi uno strumento di diagnostica avanzata che consente la visualizzazione dettagliata di ossa e tessuti molli insieme quando vi è un forte sospetto clinico. Il risultato di una scansione TAC è dato dall’emissione di fasci di radiazioni ionizzanti. Il livello elevato di dettaglio delle immagini TAC la rende ideale per la diagnosi di fratture ossee, tumori, anomalie anatomiche complesse. Rispetto alla radiografia rappresenta un esame nettamente più costoso, più lento e con volume di esposizione a radiazioni ionizzanti significativamente maggiore.

 

Risonanza magnetica

La risonanza magnetica nucleare, o RMN, è un esame di secondo livello, quindi uno strumento di diagnostica avanzata che consente la visualizzazione dettagliata soprattutto dei tessuti molli. Consiste di un campo magnetico e delle onde radio che non costituiscono pericolo per la salute La risonanza magnetica è di grande importanza nella valutazione di lesioni legamentose, lesioni muscolari, lesioni nervose, ernie e protrusioni discali, compressioni delle radici nervose e del midollo. I pregi della risonanza magnetica sono l’alto dettaglio delle immagini, l’assenza di radiazioni ionizzanti. Tuttavia, il costo di una risonanza magnetica è generalmente più alto di una TAC, la durata dell’esame è più lunga.

 

Risonanza magnetica, ecografia, TAC, RX…quale esame fare?

Oltre i tempi di attesa, i costi elevati e l’esposizione a radiazioni potenzialmente dannose per il corpo, la diagnostica strumentale in ambito muscoloscheletrico ha un difetto, specialmente quando si soffre di condizioni definite croniche, ovvero i risultati dell’esame spesso non giustificano il problema del paziente. Esistono protrusioni discali che causano dolore o fastidio ad alcune persone e non ad altre, oppure in alcune persone l’artrosi di ginocchio è dolorosa solo da un lato e non dall’altro nonostante “l’età” delle due ginocchia sia la stessa, e così via. La ricerca scientifica afferma che avere dolore non significa avere un danno e il dolore non è sempre proporzionale al presunto danno osservato alle immagini.

In ambito muscoloscheletrico il Fisioterapista specializzato dopo aver effettuato un attento esame clinico è in grado di elaborare una diagnosi funzionale anche senza l’esecuzione di una ecografia, radiografia, TAC, risonanza magnetica, perché spesso il risultato di queste immagini non cambia l’approccio riabilitativo del Fisioterapista. Questo riduce i tempi di attesa e i costi per il paziente, esposizione a raggi ionizzanti non necessari e l’inizio della riabilitazione. Tuttavia, il Fisioterapista specializzato a seguito della sua valutazione clinica insieme al medico di base possono reputare necessario svolgere un approfondimento diagnostico e, nel caso, quale sia quello più indicato per la sua condizione.

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