Pavimento pelvico: benefici dell’Attività Fisica Adattata (A.F.A.)
Da un po’ di anni, molte persone sono divenute a conoscenza degli effetti positivi che l’attività fisica ha sul benessere sia fisico che psicologico dell’individuo; anche se ancora oggi il numero di persone che svolge una regolare attività fisica rimane troppo basso, soprattutto tra i giovani.
L’AFA (attività fisica adattata) si è dimostrata efficace anche sulle disfunzioni pelvi-perineali in quanto combatte l’ipomobilità e favorisce la socializzazione, migliora l’autonomia e la qualità della vita, e consente di acquisire corretti stili di vita, rappresentando un importante mezzo nella prevenzione e nel mantenimento di un buono stato di salute. In modo particolare sembra essere il trattamento più idoneo nell’ambito delle disfunzioni perineali nei casi in cui non è stato prescritto un trattamento riabilitativo specifico, successivamente ad un trattamento riabilitativo nella fase di mantenimento o come trattamento preventivo nei soggetti più a rischio.
Cos’è il pavimento pelvico?
Il pavimento pelvico è l’insieme di muscoli e di legamenti che chiudono la parte inferiore della cavità addominale. Svolge il compito di mantenere gli organi pelvici in una posizione corretta dalla quale dipende il regolare funzionamento degli organi. Per queste ragioni, la salute del pavimento pelvico è di fondamentale importanza durante tutta la vita.
Spesso ad una scarsa percezione del proprio perineo ne consegue una difficoltà a provare piacere durante il rapporto sessuale, anche in ragazze giovani. Con l’arrivo della menopausa e delle trasformazioni fisiche, ormonali e psicologiche che comporta, la situazione peggiora portando progressivamente ad una perdita di tonicità, di sensibilità e di controllo del pavimento pelvico. Non stupisce, infatti, che molte donne scoprano questa parte del corpo quando ne è stato alterato il funzionamento: durante il parto, dopo episiotomia o lacerazioni, nel post parto, o oppunto nella terza età.
Attenzione! L’ attività fisica fa sempre bene al pavimento pelvico?
Come spesso succede negli sportivi di alto livello un’attività fisica intensa, se non equilibrata attentamente, può provocare disturbi al pavimento pelvico, come la perdita di urina. Questa situazione è molto frequente ad esempio nel sollevamento pesi, nei salti e in qualciasi attività in cui per lo sforzo si crea un brusco aumento della pressione addominale. Ovviamente, questi fenomeni devono essere limitati eseguendo manovre corrette ed esercizi che ristabiliscono un equilibrio muscolare, in particolare dei muscoli addominali, del diaframma e del pavimento pelvico. In molti casi, invece, gli sportivi trascurano questi esercizi preventivi perché non sono funzionali al gesto agonistico stesso.
Come comportarsi? Alcuni consigli utili!
In primo luogo bisogna essere informati ed educati al riconoscimento e alla cura del proprio pavimento pelvico. La salute del pavimento pelvico parte dalla capacità di saperlo riconoscere ed attivarlo durante ogni gesto quotidiano per cui il primo obiettivo è quello di facilitare l’automatizzazione di alcuni riflessi e schemi comportamentali.
Non è facile capire quali sono, dove si trovano e come utilizzare questi muscoli. Spesso molte donne non percepiscono la fase di contrazione, o quella di rilasciamento, o peggio confondono questi muscoli con quelli dei glutei e delle cosce. Simultaneamente è necessario eseguire una corretta dinamica respiratoria evitando di trattenere il fiato durante gli esercizi ma coordinando gli stessi con le fasi del respiro.
In secondo luogo risulta fondamentale l’attività di prevenzione svolta a vari livelli. Essere seguiti da personale esperto è la condizione necessaria per far sì che l’attività fisica adattata al pavimento pelvico sia svolta nei tempi e nei modi corretti.
In terzo luogo è opportuno tutelare il pavimento pelvico in tutte le situazioni potenzialmente a rischio. Prima fra tutte quella del parto. L’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta che il numero totale di episiotomie oggi effettuate sulle donne è di molto superiore agli interventi che sarebbero realmente giustificati dal punto di vista clinico. Questo potrebbe essere evitato con una preparazione differente del pavimento pelvico durante la gravidanza e una più fisiologica gestione del travaglio, dei suoi tempi e delle sue modalità.
A differenza di anni fa, oggi si utilizzano diversi approcci conservativi che permettono di evitare o comunque integrare le più tradizionali strategie invasive. La chinesiterapia, ovvero lo svolgimento di alcuni semplici esercizi di contrazione e rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico, favorisce la presa di coscienza e il rafforzamento di tutto il sistema di sostegno degli organi pelvici. Gli esercizi, tra l’altro, aumentando l’afflusso di sangue ai muscoli di questa regione, si sono dimostrati efficaci anche nell’aumentare le sensazioni di piacere della donna a livello genitale.
Il principale esercizio consiste nell’eseguire piccoli contrazioni volontarie, veloci all’inizio e più intense e mantenute man mano che si è allenati. Una volta che si è imparato a riconoscere i muscoli giusti da allenare gli esercizi vanno eseguiti in altri momenti della giornata, provando a variare le posizioni per aumentare la percezione del proprio pavimento pelvico. Va precisato che per allenare i muscoli perineali è importante anche camminare o fare una generica attività fisica, poiché sono attività che mettono in tensione la zona pelvica.
Ecco alcuni consigli utili per salvaguardare la salute del proprio pavimento pelvico:
- tenere contratti i muscoli del perineo quando si fa uno starnuto o un colpo di tosse, che comportano una maggiore pressione sul basso addome e quindi sulla vescica;
- evitare la stitichezza, che aumenta lo sforzo durante l’evacuazione;
- non sollevare pesi eccessivi;
- non aumentare di peso in modo repentino;
- evitare di stare troppo a lungo in piedi
svolgere una regolare attività fisica aggiungendo degli esercizi mirati ad allenare questi muscoli.