La clinica del pavimento pelvico

  • 6 Marzo 2017

La clinica del pavimento pelvico è l’insieme dei servizi che si occupa delle problematiche del distretto pelvico.

Dice la la scienza in Italia oggi!

L’incontinenza urinaria colpisce 10 milioni di italiani. Ma il disturbo riguarda soprattutto le donne: 1 donna su 5, dopo i 45-50 anni, avverte il bisogno impellente di correre in bagno al primo stimolo, dopo uno sforzo, un colpo di tosse, uno starnuto o una risata improvvisa. Si tratta di oltre 6 milioni di donne, mentre gli uomini sono colpiti in misura inferiore.

Tre milioni di maschi adulti (12%) soffrono di incontinenza urinaria con punte del 15% intorno ai 70 anni. Oltre i 75, la percentuale arriva al 50% per entrambi i sessi. L’incontinenza può essere però un problema anche per le donne più giovani, dovuto a un problemi muscolari del pavimento pelvico.

Un problema che è possibile affrontare con piccoli interventi chirurgici, terapie riabilitative o cure farmacologiche. Ma solo il 40% di chi soffre di incontinenza segue correttamente la cura. Gli strumenti a cui si ricorre più facilmente sono infatti ausili come assorbenti e cateteri che comportano però costi elevati a carico del paziente. La terapia può prevedere diversi trattamenti: farmacologici, riabilitativi o chirurgici”.

“Il fenomeno della non aderenza terapeutica è spiegato dalla convinzione che i device di assorbenza (pannoloni) siano la cura dell’incontinenza. Invece esistono trattamenti efficaci e spesso risolutivi sia per le forme gravi, con la chirurgia, sia per le forme medio-lievi con terapia riabilitativa o farmacologica”. Quest’ultima, in particolare, risulta la meno amata: “Si stima che solo il 40% delle donne segua il trattamento secondo le modalità e la durata prescritta dal medico  le altre lo interrompono o non lo iniziano affatto a causa del timore di effetti collaterali, possibili ma di scarsa rilevanza, quali secchezza delle fauci o vaginale e lieve costipazione e reversibili con la sospensione della terapia, oltre che per i costi.

Ma l’incontinenza non riguarda solo gli anziani. “Erroneamente si pensa sia un problema solo dell’età avanzata “ Non è così, perché esiste anche un sottogruppo di incontinenza da urgenza dovuta all’ipertono del pavimento pelvico, che si associa a cambiamenti di abitudini e stili di vita delle donne italiane (e non solo), occorsi negli ultimi 10-20 anni”.

“Le donne – spiega Graziottin – arrivano tardi alla maternità, partoriscono spesso con cesareo, fanno molta attività fisica con indiscusse conseguenze sul tono del muscolo e pavimento pelvico. Sono infatti in aumento le donne che alla visita ginecologica mostrano un ipertono del pavimento pelvico o appena ‘sottosoglia’, cioè che non da ancora sintomi vescicali o ai rapporti, oppure che dà segno di sé attraverso il dolore all’inizio della penetrazione o la cistite post-coitale”. Il mancato riconoscimento dell’ipertono “può sfociare in urgenza minzionale” ma anche “nell’aumentata vulnerabilità del pavimento pelvico al parto con danni, nella fase espulsiva, sia fetali che materni”,.

Per questo, in presenza di ipertono “occorre che il ginecologo, l’urologo o il proctologo, raccomandino una fisioterapia di riabilitazione del pavimento pelvico con un programma di rilassamento, utile ad aumentare la capacità della donna di ascoltare questo muscolo e di comandarlo correttamente”.

IN COSA CONSISTE IL NOSTRO SERVIZIO

La Riabilitazione del Pavimento Pelvico è una terapia che ha l’obiettivo di guarire o  ridurre i sintomi riferiti dal paziente e causati dalla disfunzione di questa zona, migliorando così la qualità di vita del soggetto. La sua applicazione prevede l’utilizzo di tecniche e strumenti (esercizio terapeutico, biofeedback, SEF, ecc.) che vengono impiegati a seconda della condizione della persona e dopo una adeguata valutazione del soggetto.

La terapia è indirizzata ai muscoli del pavimento pelvico, che possono presentarsi ipovalidi (es.: incontinenza urinaria da sforzo, prolasso degli organi pelvici, ecc.), oppure iperattivi (es.: disfunzioni sessuali femminili, sindrome del dolore pelvico cronico, ecc.), oppure con deficit di coordinazione (es.:stipsi da dissinergia del pubo-rettale).

In alcuni casi è opportuno modificare alcune abitudini che il paziente ha adottato pensando di migliorare la propria condizione (es.: mingere frequentemente per non perdere urina, ecc.) e realizzando invece un peggiormanto del funzionamento di parti o organi.

L’utilizzo delle tecniche e degli strumenti si rifà in qualsiasi caso a tre fasi, che vengono svolte durante la terapia riabilitativa:

  • fase di apprendimento dell’attività muscolare del pavimento pelvico. Essa viene effettuata dapprima spiegando verbalmente al paziente che cos’è il pavimento pelvico, come funziona e a che cosa corrisponde la sua disfunzione. Per fare ciò vengono dapprima utilizzate tavole e modelli anatomici e successivamente vengono effettuati alcuni esercizi terapeutici. Per questi ultimi possono essere usate diverse modalità: ad esempio inizialmente il fisioterapista senza guardare nè toccare la parte genito-urinaria, può chiedere al paziente di effettuare alcuni compiti motori, riferendo poi verbalmente le proprie sensazioni; successivamente gli esercizi possono essere eseguiti previa osservazione e contatto manuale tra le dita del professionista e il pavimento pelvico del paziente;
  • fase di modificazione dei parametri muscolari alterati. In questo momento terapeutico l’obiettivo diventa il rinforzo del  pavimento pelvico nel caso di ipovalidità, la riduzione del il tono muscolare e del dolore in caso di iperattività, la restituzione di una corretta sinergia muscolare in caso di incoordinazione muscolare;
  • fase di automatizzazione. Il paziente impara ad utilizzare quanto ha appreso in sede ambulatoriale e lo utilizza nei momenti in cui il sintomo si presenta. Con la ripetizione, l’utilizzo diventa appunto “automatico”. Ne è un esempio in caso di incontinenza urinaria da sforzo la contrazione volontaria effettuata precedentemente ad uno sforzo (come starnutire, tossire, sollevare un peso) che in molte pazienti affette da questo fastidioso sintomo, evita la perdita involontaria di urina.

Presso la nostra struttura questo percorso può essere seguito attraverso uno di questi servizi:

  • visita e valutazione fisioterapica
  • rieducazione del pavimento pelvico con elettrostimolazione (sonda non compresa)
  • rieducazione del pavimento pelvico
  • Pacchetto ginnastica posturale, core stability e rieducazione del pavimento pelvico – 10 ingressi
  • Pacchetto potenziamento personal training 10 sedute

Dopo una accurata valutazione iniziale verrai affidato ad un operatore esperto che ti seguirà in tutto il tuo percorso avendo cura di te.

 

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